Civiltà sotto ghiaccio

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Flavio Barbiero, Civiltà sotto ghiaccio, Editrice Nord, 1974.

Recensione di Simonetta Santandrea

In questo libro l’autore propone una teoria secondo la quale ciò che Platone ci ha descritto di Atlantide nei suoi dialoghi Timeo e Crizia non è frutto di pura fantasia.

Barbiero ha accettato in blocco la descrizione di Platone e ha scelto la strada più difficile per dimostrare la suateoria: quella della sperimentazione.

Il valore del metodo scientifico consiste maggiormente nel fatto che nulla è stato distorto dal racconto platoniano per piegarlo alla tesi di Barbiero: tutto doveva essere dimostrato con prove scientifiche, o nulla doveva essere accettato.

Manca solo la prova per eccellenza, quella archeologica, che la teoria di Barbiero sia esatta, ma l’interesse per la sua tesi è stata tale da promuovere alcune spedizioni in Antartide.

In breve, da uno studio approfondito sulle teorie delle glaciazioni, e in particolare con una analisi puntigliosa dei testi di Platone e la successiva combinazione con la dimostrazione matematica dello spostamento dei Poli avvenuta circa dodicimila anni fa a seguito della collisione della terra con un asteroide, il libro dimostra con rigore matematico e ricostruisce nel dettaglio le vicende della civiltà diAtlantide, arrivando a determinare perfino le coordinate geografiche del punto in cui sorgeva il tempio al dio Poseidone: esso si trova a 79° di latitudine Sud e 45° di longitudine Ovest nella parte orientale dell’Isola di Berkner.

Il libro e la sua teoria sono state con entusiasmo appoggiate dal Direttore dell’Istituto Geografico Polare (Dr. Silvio Zavatti) e con il suo supporto si cercò di organizzare una spedizione perché solo uno scavo sistematico da farsi in un determinato punto dell’ Isola di Beknet sarebbe stata la prova per eccellenza che la teoria di Barbiero era esatta.

I tentativi iniziali di appoggiarsi ad una base Antartica esistente nelle vicinanze gestita dagli Argentini fu vanificata dalla indolenza degli stessi e dalla mancanza di appoggi adeguati.

Solamente nel 1976, Barbiero ebbe la possibilità di aggregarsi a una spedizione alpinistica in una zona lontano da quella prevista e che quindi non riportò significati di rilievo, anche perché la mancanza di mezzi non permise di poter adeguatamente analizzare i reperti che Barbiero riportò dalla spedizione.

E’ un libro del 1974 e ristampato nel 2000, ma attualissimo.

Un dato di fatto: l’Antartide in passato non era coperta dai ghiacci, come prova la foresta fossile scoperta dallo stesso autore, Barbiero.

Una scoperta che purtroppo non ha avuto conferme per vari problemi di carattere ufficiale.

Di facile lettura e con spiegazioni dettagliate sui calcoli matematici realizzati per la teoria.

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