La notte di cristallo

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Gianpiero Pantaleoni, La notte di cristallo, Ananke, Torino, 2014, pagg. 199, 15 euro.

Recensione di Simone Barcelli

Chi mi conosce, sa che solitamente recensisco saggi e non romanzi. Ma è anche vero che ogni tanto faccio delle eccezioni.

Il thriller esoterico La notte di cristallo di Gianpiero Pantaleoni, rientra perciò in questa casistica.

Non c’è dubbio che l’autore abbia riversato buona parte del suo vissuto nelle pagine di questo libro. Lo scrittore Valerio Sanders, protagonista della storia, incarna non poco Pantaleoni, soprattutto per le sue escursioni giovanili nei sotterranei di una città magica come Torino.

D’altronde, l’autore non ha fatto mistero di questo e altro in una bella intervista rilasciata qualche tempo fa a Simone Leoni, pubblicata sul sito di Luoghi Misteriosi.

La notte di cristallo è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, di quelli che ti fanno letteralmente perdere ore al sonno. Eppure, non vorresti mai arrivare alla fine, perché sai già che poi ti mancheranno quelle avvincenti vicende, di cui molte pagine del libro sono intrise.

La storia ruota attorno al mistero (reale) di Rennes le Chàteau, un piccolo borgo dell’Occitania, balzato alle cronache per l’enigmatica figura del parroco Bérenger Saunière, che negli anni Venti del secolo scorso si portò nella tomba la verità sulle ricchezze accumulate in vita.  Forse il prete rinvenne davvero il tesoro e le reliquie accumulate da una confraternita templare, come insinuato senza mezzi termini anche in numerosi saggi.

Il romanzo si dipana con il profondo rapporto d’amicizia tra Sanders e un nobile ormai alla fine dei suoi giorni, che rende partecipe lo scrittore di una storia incredibile avvenuta qualche decennio prima, quando assieme ad altri decise di mettere il naso in questioni davvero pericolose.

Da lì è un susseguirsi di rivelazioni e colpi di scena, che rendono il racconto sempre vivo, piacevole e intrigante, anche per la buona caratterizzazione che l’autore ha regalato a protagonisti e comparse. Tra tutti certamente, a parer mio, emerge con forza sempre più crescente, Luisa Caillè, la misteriosa donna rimasta al servizio del conte per buona parte della sua esistenza.

Un bel libro, quindi, che regala buoni sentimenti, con una trama del tutto credibile e un finale non certo facile, che lascio comunque al lettore scoprire di persona.

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