L’enigma dei codici cifrati

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Richard Belfield, L’enigma dei codici cifrati, Newton Compton Editori, 2009.

Recensione di Simonetta Santandrea

Fin dalla notte dei tempi, gli uomini hanno architettato gli stratagemmi più intricati pur di nascondere comunicazioni topsecret.

Sforzi altrettanto grandi, naturalmente, sono stati dedicati alla possibilità di intercettare e riconoscere i messaggi segreti: un tipo di competenza che si rivela essenziale in guerra, negli affari e… tra amanti.

Con una prosa scorrevole e illuminante Richard Belfield passa in rassegna la storia della crittografia mondiale analizzando i più celebri messaggi in codice, alcuni decifrati, molti altri rimasti ancora irrisolti.

Dai dispacci degli antichi cinesi su frammenti di seta, alla decrittazione dei messaggi dei cospiratori contro Elisabetta I, fino alla macchina Enigma dei nazisti e alla misteriosa scultura Kryptos della CIA, Belfield racconta entusiasmanti storie di spionaggio e smaschera trucchi mai divulgati, incoraggiando ogni lettore a mettere a punto il proprio personale “codice Da Vinci” e a cimentarsi nella soluzione di misteriosi cifrari che ancora oggi rappresentano un rompicapo anche per i più abili crittoanalisti.

Alcuni dei temi affrontati. Kryptos: i segreti della CIA Storia e origine dei codici segreti. La macchina Enigma: il codice dei nazisti e la seconda guerra mondiale. Il misterioso manoscritto Voynich con cui si cimentano da quasi un secolo i più grandi crittografi. Quali terribili segreti nasconde l’iscrizione sul Monumento del Pastore a Shugborough? Il cifrario Beale: l’enigmatica serie di 1283 numeri che indica l’ubicazione di un tesoro sepolto. Quale messaggio si cela dietro il codice alfanumerico del cifrario Dorabella? Zodiac: il serial killer che beffeggiava polizia e giornali con le sue lettere cifrate.

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