Antón Ponce de Leon Paiva, Nina Soncco. Cuore di fuoco, Verdechiaro Edizioni, 1999 (ultima edizione dicembre 2022).
Recensione di Simone Barcelli
Antón Ponce de Leon racconta ai lettori, in questo e altri due libri successivi pubblicati in Italia dalla stessa Casa Editrice (Amaru. Dalla conoscenza alla saggezza – 2001 – e Il Maestro al Lago Sacro. Mu, la Pachamama dell’Umanità. Un incontro iniziatico sul lago Titicaca -2020), le sue esperienze iniziatiche con un paio di maestri quechua.
In questo libro egli narra del primo incontro, con Nina Soncco, la guida spirituale della scuola mistica andina Hermandad Solar (Fratellanza Solare) degli Intic Churincuna.
In realtà l’autore rivela, fin dalle prime pagine, di aver già incontrato in precedenza, quand’era bambino, il maestro Yupanqui Puma, predecessore di Nina Soncco e Amaru Cusiyupanqui, senza peraltro comprendere, allora, quel che il destino stava serbando per lui.
Egli, dopo lo sconvolgente e bellissimo incontro con Nina Soncco, viene incaricato dal maestro di indirizzare i suoi sforzi in un progetto ben definito; è per questo che dal 1984 ha lavorato incessantemente con la moglie per dar vita alla comunità Samana Wasi (La Casa del Riposo) nella valle di Urubamba in Perù, che tuttora accoglie persone bisognose di aiuto, tra cui bambini e anziani abbandonati, ma anche coloro che necessitano di recuperare un equilibrio psicofisico.
Il volume, poco più di un centinaio di pagine, recita per filo e per segno il percorso iniziatico dell’autore, tacendo, tuttavia, su alcuni nomi e frangenti del rituale, poiché non tutti i segreti della Fratellanza Solare possono essere rivelati, mentre altri non sarebbero nemmeno compresi correttamente dai non adepti.
Antón Ponce de Leon, venuto a mancare nel 2022, con questo libro riesce a lasciare una vivida testimonianza del mondo spirituale andino, sopravvissuto in qualche modo alle devastazioni dei conquistadores.
Una tradizione rimasta lungamente segreta, tramandata solo agli iniziati, tra cui, appunto, l’autore di questo scritto sapienziale, cui è stata data la possibilità di divulgarla al pubblico poiché «in una Terra così bella non si può vivere per morire, siamo venuti per essere felici».
Le origini di questa sapienza esoterica risalirebbero ad antenati provenienti dallo scomparso continente di Mu, un tempo collocato nell’Oceano Pacifico.
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